Tra le produzioni più importanti, in termini  videoludici, di Lucca Comics & Games 2019 c’è Cyberpunk 2077. Non tanto per la demo in sé, composta comunque da 25 interessanti minuti di gameplay, ma perché la kermesse toscana è la prima occasione nella quale saggiare il doppiaggio in italiano.

CD Projekt RED ha infatti annunciato che il titolo sarà interamente localizzato e, sorpresa nella sorpresa, in occasione della demo abbiamo potuto captare l’inconfondibile voce di Luca Ward nei panni di Johnny Silverhand, il personaggio interpretato da Keanu Reeves. Era solo una frase, ma la calda voce dell’attore romano è inconfondibile. Attendiamo l’annuncio ufficiale da parte del publisher.

Inoltre, dimostrando un grande rispetto per l’opera originale, la localizzazione italiana rispetterà lo slang originale inventato da Mike Pondsmith nel gioco di ruolo cartaceo originale. Ad esempio, durante la demo il tipico “choomba” (che nel mondo di Cyberpunk 2077 è l’equivalente di amico, fratellobro) non è stato tradotto in altri modi alternativi.

Cyberpunk 2077, la demo in italiano

La demo inizia in un hotel di Pacifica, uno dei distretti che una volta erano l’apice del commercio e del turismo di Night City, ma che adesso è solo un quartiere fantasma fatto di alberghi fatiscenti e abitato da persone che sopravvivono nella giungla urbana. Tra queste c’è Placide, un netrunner che ingaggia V per impedire che la NetWatch faccia la mappatura della rete nella sua zona, e quindi lo trovi.

Durante il primo dialogo con Placide appare anche Johnny Silverhand sullo sfondo, in una sorta di riproduzione spirituale data da quella che è una evidente manifestazione psichica della rete neurale. Già qui abbiamo potuto saggiare la libertà di gioco di Cyberpunk 2077, con l’opzione di indagare ulteriormente su Placide, facendogli ulteriori domande, oppure semplicemente di andarsene per recarsi sul luogo dell’obiettivo.

Come ampiamente dimostrato nelle varie demo nel gioco ci sarà una totale libertà di approccio. Si potranno hackerare una miriade di cose, dai pannelli di comando alle armi avversarie (successivamente, durante uno scontro a fuoco V ha hackerato la spoletta della granata di un avversario per fargliela esplodere in mano) per usarle a nostro favore e ribaltare le sorti di uno scontro a fuoco.

Oppure, come mostrato in un’altra sezione della demo grazie ad un rapido cambio di build (una funzione nel tool degli sviluppatori, nel gioco finale non ci saranno build predefinite e si potrà costruire il proprio personaggio in piena libertà), ci si potrà aprire la strada a suon di proiettili. In questo caso, rispetto all’infiltrazione furtiva da netrunner, ci saranno delle possibilità di gameplay aggiuntive, come il poter usare un nemico come scudo umano, oppure prendere il controllo delle torrette non tramite l’hacking, ma sradicandole dal terreno e usando la mitragliatrice per abbattere nemici.

Venticinque minuti, dicevamo, ma che dimostrano già perfettamente perché Cyberpunk 2077 sia tra i giochi più attesi degli ultimi anni e come CD Projekt RED sia incredibilmente sul pezzo. Ancora una volta.