Tartarughe Ninja. C’è bisogno di aggiungere altro? Il franchise animato, nato in sordina dalle  penne di Kevin Eastman e Peter Laird, è una delle più incredibili operazioni commerciali che siano mai state concepite. Una straordinaria macchina del marketing, sacro graal di agenti delle vendite e pubblicitari, che da trent’anni esatti continua a incantare svariate generazioni di bambini.
Diversi analisti di mercato hanno cercato di comprendere le motivazioni alla base di questo spropositato successo. Il segreto risiederebbe nella formula  base del cartone animato, che miscela elementi action e fantascientifici e racconta la storia di quattro creature per cui è impossibile non provare simpatia.

 

TMNT NES

Verso la fine degli anni ’80 le Tartarughe Ninja cercarono di conquistare il mondo delle home console con diverse proposte videoludiche sviluppate e prodotte da Konami. Sotto la direzione illuminata dei creatori di Contra e Castlevania quello che poteva essere l’ennesimo tie-in di basso livello si trasformò in uno dei titoli più apprezzati e giocati dell’epoca NES. Dopo il mediocre esperimento platform/action di Teenage Mutant Hero Turtles, Konami decise di trasporre su console casalinga l’apprezzatissimo beat ‘em up arcade pubblicato quello stesso anno nelle sale giochi di tutto il mondo.
L’intuizione si rivelò azzeccata. La versione Nintendo del gioco subì un apparente downgrade grafico che non ne intaccò minimamente la componente visiva (alcuni potrebbero addirittura preferire la palette di colori adottata per la console) guadagnando di rimando una sezione e un livello aggiuntivo.

 

TMNT 2

Il gameplay rimase pressoché immutato: il giocatore poteva scegliere una tra le quattro tartarughe disponibili e lanciarsi subito nel vivo dell’azione. Ogni personaggio disponeva di una serie di mosse, salti e calci da combinare assieme per sconfiggere i ninja del Clan del Piede o i boss di turno. Controlli fluidi permettevano azioni pulite e mai lasciate al caso. La possibilità di giocare in due, particolarmente apprezzata all’epoca, era un valore aggiunto che permetteva di coinvolgere gli amici presenti e sviluppare strategie di gioco.

Il titolo trae ispirazione dalla serie animata, con musiche livelli e boss che rimandano direttamente alle atmosfere del cartone. Tra i boss non mancano Rocksteady e Bebop, Baxter Stockman, Kraang e Shredder. Il nostro percorso sarà costantemente intralciato dai ninja robotici del clan, che si mostreranno in una varietà di forme e colori. Ogni variante cromatica del mob porterà con sé un’arma diversa.

 

TMNT 2 boss

Rigiocato adesso per la prima volta il titolo è ben poca cosa (specialmente in raffronto ai sequel su SNES, cui verrà dedicato spazio apposito). Chi ha provato anche solo per una volta a giocare a Teenage Mutant Hero Turtles II in gioventù deve necessariamente ripetere l’esperienza a distanza di qualche anno. La sensazione che si prova a riascoltare quei i brani musicali 8-bit ormai marchiati a fuoco nella nostra memoria a lungo termine è davvero impagabile.