Quando uscì nel 2010, Need for Speed: Hot Pursuit fu come un fulmine a ciel sereno. Il brand prodotto da Electronic Arts stava uscendo da un periodo di confusione, alla ricerca di una nuova identità con la quale avvicinarsi al proprio pubblico. Abbandonate le luci al neon, la modifica delle auto e quell’atmosfera tipica dei primi Fast & Furious, EA Games tentò di trasformare la serie prima in un gioco simulativo (Need for Speed: Shift) e poi in un MMO free-to-play (Need for Speed: World). Nonostante nel primo caso il prodotto fosse innegabilmente interessante, la fan base provò rapidamente astinenza nei confronti dei titoli precedenti.

Ecco che, quindi, Need for Speed venne dato in mano ai ragazzi di Criterion Games, orfani della propria serie di punta: Burnout. Inutile dire che fu un successo strepitoso, che diede nuova linfa vitale alle corse clandestine, creando quel Need for Speed: Hot Pursuit che ancora oggi viene ricordato con passione dai videogiocatori di tutto il mondo. Una passione che Electronic Arts ha ben pensato di rinnovare, realizzando una Remastered del titolo uscito dieci anni fa.

 

Need for Speed Hot Pursuit Remastered

 

Need for Speed Hot Pursuit Remastered è l’ennesima conferma di come un titolo Arcade possa fare della semplicità il proprio punto di forza. La “trama” che avvolge l’intera produzione è quasi del tutto inesistente, gettando i piloti all’interno di Seacrest County con lo scopo di vincere gare su gare, evitando in tutti i modi di venire catturati dalla polizia. Una sorta di “Guardie e Ladri” tra sgommate, derapate e gadget per rallentare i propri avversari.

La mancanza di una storia non viene minimamente percepita da parte del giocatore, che verrà accompagnato da una voce femminile (in pieno stile Burnout Paradise) attraverso le oltre 130 corse che compongono la modalità single player. Nonostante non si possano utilizzare termini tecnici di stampo narrativo come “world Building” e “lore”, ci teniamo comunque a evidenziare l’ottimo lavoro svolto da Criterion Games sul mondo di gioco. Seacrest County presenta scenari estremamente diversi tra loro, capaci di variare sia dal punto di vista estetico, che da quello puramente ludico. Lunghi rettilinei si alternano così a impervi tornanti, in modo di mantenere sempre alta l’attenzione del giocatore.

Per coloro che avessero già giocato al titolo del 2010, segnaliamo la presenza di nuove missioni inedite da affrontare. La mappa di gioco rimane quella già vista in passato, ma si tratta di nuovi contenuti che non sono per nulla scontati all’interno di una Remastered.

 

 

Nonostante la possibilità di esplorare l’intera zona come fosse un gigantesco titolo open world, a spiccare oggi più di allora è la suddivisione in gare dell’intero titolo. Una volta scelta la corsa da affrontare, infatti, il giocatore avrà accesso al singolo evento, con lo scopo di portare a casa la tanto bramata medaglia d’oro. Si tratta di una meccanica che, nel 2020, si vede molto di rado, abituati ormai alle enormi mappe da esplorare. Automaticamente, però, la percezione è quella di un qualcosa di nuovo, che se giocato su PlayStation 5 e Xbox Series X | S vanta una feature non indifferente: i rapidissimi tempi di caricamento.

A differenza di dieci anni fa, sulle console next-gen basteranno ora una manciata di secondi per poter accedere alla corsa, rendendo Need for Speed Hot Pursuit Remastered un’opera perfetta da fruire in velocità. Il discorso cambia leggermente sulle console della scorsa generazione, che necessitano di qualche momento in più e che, di conseguenza, rendono qualche momento leggermente più snervante.

Le modalità di gioco offerte dal titolo Criterion sono varie e ben differenziate tra loro. Si va dalla semplice gara, ai duelli testa a testa, passando per la modalità Hot Pursuit, nella quale dovremo fuggire dalla polizia, e attraverso due differenti tipi di Prove a Tempo. Gli sviluppatori hanno pensato anche d’introdurre la possibilità di schierarsi dalla parte delle forze dell’ordine, dando così vita a una sorta di campagna secondaria, che ci spingerà a buttare fuori strada i criminali. Utilizzare le auto della polizia è un furbo trucco per poter inserire la violenza su strada tipica dei titoli Burnout, obbligando così i giocatori a cambiare il proprio modo di ragionare lungo il percorso. Non si tratta più di dover arrivare per primi al traguardo, infatti, ma di far schiantare contro un muro tutti i nostri avversari.

Impeccabile il sistema di guida, che risulta dannatamente Arcade e perfetto per dare vita a derapate e testacoda a colpi di Nitro. Nel corso della campagna verranno sbloccati anche alcuni gadget da poter utilizzare contro gli avversari. Si tratta di una meccanica che ci ha convinti, pur non riuscendo a imporsi particolarmente nelle nostre sessioni di gioco. Un qualcosa in più, insomma, che vi invitiamo a utilizzare quando la polizia vi sarà ormai alle costole. Torna anche l’Autolog, sistema che permette di monitorare ogni vostra azione e di confrontarla con quelle dei vostri amici. Un sistema divertente e perfettamente integrato, capace di crescere e di risultare sempre più comodo in base alla quantità di persone connesse alla rete di Need for Speed Hot Pursuit Remastered.

 

Need for Speed Hot Pursuit Remastered

 

Per guanto riguarda il comparto tecnico, il titolo non riesce del tutto a nascondere i dieci anni di età. Con questo non vogliamo dire, però, che gli sviluppatori abbiano fatto un pessimo lavoro. Anzi. I nuovi modelli 3D delle auto sono di altissimo livello, i particellari aggiunti funzionano e i ritocchi alle ombre e ai riflessi sui veicoli riescono in certi momenti a illudere l’utente di star giocando a un prodotto degli ultimi anni. Osservando alcuni dettagli dello sfondo è però evidente il balzo tecnologico offerto da due generazioni videoludiche. Un balzo che, purtroppo o per fortuna, è ormai impossibile nascondere del tutto.

La colonna sonora di Need for Speed Hot Pursuit Remastered sembra uscita direttamente da una delle playlist degli sviluppatori di Burnout. Nonostante la presenza di qualche traccia vicina ai toni dei “vecchi” capitoli della serie, è il rock e il punk a far da padroni una volta premuto il tasto dell’acceleratore. La soundtrack roboante si fonde perfettamente con il ruggito dei motori, creando un titolo che, forte dei suoi 60 fotogrammi al secondo su next-gen e PC, farà la gioia di tutti gli amanti dei giochi di guida Arcade. Per i possessori di Xbox One e PlayStation 4, segnaliamo la possibilità di giocare il titolo a 4K, scendendo però a 30 fps, oppure a 1080p, puntando sulla fluidità delle console di attuale generazione. Fanalino di coda della produzione, purtroppo, la versione per Nintendo Switch, che si ferma a trenta fotogrammi al secondo sia in versione portatile che in quella casalinga.

 

Need for Speed Hot Pursuit Remastered

 

Need for Speed Hot Pursuit Remastered è un’ottima trasposizione di un titolo a dir poco straordinario. L’immediatezza ludica si fonde perfettamente con un comparto tecnico perfettamente aggiornato al 2020, nonostante qualche inevitabile lascito dal passato. Il titolo sviluppato da Criterion Games non dovrebbe mancare nelle raccolte sia di coloro che amano la serie prodotta da EA Games, che di tutti quei giocatori orfani della possibilità di giocare un nuovo Burnout. Nel caso siate possessori di PlayStation 5 o di Xbox Series X | S, il titolo diventa ancora più imperdibile e al voto qui sotto potete tranquillamente aggiungere un mezzo punto.

VOTO8,5
Tipologia di gioco

Need for Speed Hot Pursuit Remastered è un titolo di guida Aracade, caratterizzato da ben 130 differenti gare da affrontare in single player e da un divertente sistema per confrontarsi online con i propri amici.

Come è stato giocato

Il titolo è stato giocato su Xbox Series X, attraverso una copia fisica acquistata dal recensore.