Con Follia alla Fiera di Lunacupa si chiude, o quasi, l’Anno della Fenice di Hearthstone, 365 giorni di una promessa rinascita che, già sappiamo, ha ancora dalla sua qualche cartuccia da sparare, prima di salutarci definitivamente ad aprile 2021. Lunacupa è l’ultimo set (dei tre consueti) ad approdare nella Locanda di Hearthstone, e ci arriva al culmine di un’annata nel segno dello spolvero e del rinnovamento, con Blizzard che non ha mai lasciato i giocatori da soli un secondo. Ecco perché, in questa recensione, non potremo limitarci a parlare del nuovo set di carte, bensì, per valutare il pacchetto proposto a partire dal 17 novembre, dobbiamo per forza prendere in considerazione anche i nuovi Duelli, la Modalità Battaglia e l’inedito sistema di ricompense e progressione. 

Detto questo, dov’eravamo rimasti? Come avrete potuto leggere nella nostra analisi di quattro mesi fa, con L’Accademia di Scholomance avevamo avuto per le mani un prodotto solido, vario, impattante e divertente, un lavoro praticamente impeccabile da parte del Team 5 sotto tutti i punti di vista. Nuovi archetipi, nuove idee, nuova vita, sopratutto dopo quel mezzo disastro di Ceneri delle Terre Esterne. Dopo le prime settimane di testing e ladder su Lunacupa, invece, la situazione è un po’ in bilico: il meta sembra essersi assestato su una versione aggressiva e poco permissiva, con la conseguenza di trovare sulla board le carte di Scholomance con qualche timida aggiunta da Lunacupa. Le carte dell’ultimo set, accompagnate dagli Dei Antichi e dalla nuova meccanica Corruzione, risultano spesso troppo lente per trovare spazio nelle partite, ma hanno il merito di aver regalato una buona consistenza a molti mazzi control, che vedremo se potranno dire la loro nelle prossime settimane. Ritornano anche i mazzi combo OTK, grazie a C’thun e a Y’shaarj, sempre divertenti da giocare, e in generale sembra che ogni classe abbia il potenziale per dire la sua. 

 

Hearthstone

 

Hearthstone LunacupaA una prima occhiata – sì, perché un paio di settimane di testing su Hearthstone corrispondono quasi a saggiare l’acqua – sembra che le 135 carte di Lunacupa, come già anticipato poco sopra, si siano integrate saldamente in formule di gioco ampiamente consolidate, dal Pure Paladin al Soul Fragment Demon Hunter, dal Control Warrior fino all’Evolve Shaman. C’è da dire che, anche con qualche piccolo ritocco, Blizzard è riuscita a rendere giocabili archetipi al limite del meme come il Totem Shaman, grazie alla nuova leggendaria Gran Totem Occh’ior, oppure il No Spell Mage. Tra le nostre leggendarie preferite spicca senza vergogna Bigliettus, non semplice da corrompere nello Stregone ma estremamente divertente (quando vi capita di giocarne 4 a turno 6, poi, è l’apoteosi), ma anche quella che è stata ribattezzata “il nuovo Zilliax”, ovvero la Gran Esarca Yrel, mentre se apprezzate la follia più totale il Mazzo della Pazzia fa decisamente al caso vostro.

Hearthstone LunacupaA proposito di follia, tra gli Dei Antichi che fanno il loro ritorno trova spazio ovviamente anche Yogg-Saron, il Re incontrastato dell’RNG, con la sua ruota dagli effetti randomici che se a un primo momento potevano apparire soverchianti, in realtà, non si allontanano mai dalla dose giornaliera cui siamo abituati. Certo, potrebbe succedervi di scomodare tutti i santi lassù nel cielo, ma Hearthstone è questo: strategia in favore dello spettacolo, la fiera dell’impossibile, per rimanere in tema. 

Alle 135 carte di Lunacupa ne verranno aggiunte altre 35 tra qualche mese, probabilmente a gennaio, portando il totale a 170 e andando a tagliare i tempi morti. Scelta apprezzatissima, soprattutto visto che le carte mancanti potranno essere craftate o semplicemente trovate nei pacchetti. 

HearthstoneSe il lavoro fatto in ladder non è niente di nuovo, è vero, ma è sicuramente qualcosa di solido e oculato, portando Hearthstone verso una direzione ben precisa, di tutt’altra pasta è la Modalità Battaglia. Non nascondiamo il fatto che, da mesi, questa sia la nostra modalità preferita, sempre varia, fuori di testa, tecnica e soprattutto bilanciata e aggiornata di continuo. Ogni paio di settimane dli sviluppatori mettono mano a Battlegrounds, questo il nome originale, per aggiungere servitori prima, eroi poi, ritoccare qualcosa che non va o rinforzare qualcosa che va poco. Negli ultimi mesi sono arrivati anche gli Elementali e la possibilità di organizzare tornei privati o di giocare in coppia, aggiunte che rendono Battaglia un vero caso di ludopatia, per noi, qualcosa da cui è difficilissimo scollarsi. 

Hearthstone LunacupaL’ultima modalità aggiunta in ordine di tempo, invece, è quella dei Duelli, una via di mezzo tra i deck constructed e i dungeon delle avventure. Provati dopo l’early access, i Duelli offrono grandissima varietà, situazioni nonsense e una buona dose di progressione. Dodici scontri, però, sono forse un po’ troppi, e spesso e volentieri una sessione dura davvero molto anche quando si vorrebbe testare qualcosa di differente. Blizzard mette sul piatto la possibilità di giocare ai Duelli sia in amichevole, senza ricompense, che nella loro versione Eroica, che richiede un biglietto d’ingresso come in Arena per ottenere buste, oro e polvere arcana a fine percorso. 

Hearthstone LunacupaE restando in tema percorsi, ma cambiando del tutto argomento, non possiamo non parlare dello stravolgimento epocale riguardante il sistema di ricompense e progressione di Hearthstone, che abbandona le missioni da sacchi d’oro giornaliere e le tre stelle di vittoria per una stringa di punti esperienza in un vero e proprio Pass Locanda. A nostro avviso, questo cambiamento è una ventata di aria fresca: il percorso è stimolante, e i cosmetici sbloccabili dal Pass davvero invitanti, senza contare il 20% di esperienza in più a ogni partita. Blizzard è già intervenuta rimpolpando i premi di ogni livello, ascoltando quella parte di communiy dubbiosa sul nuovo sistema, ma facendo i nostri calcoli sul tempo trascorso personalmente su Hearthstone, confidiamo di riuscire a metterci in tasca un bel po’ di oro in più rispetto al vecchio sistema. Nel diario (che ospita il Pass Locanda) ora è anche possibile sbloccare degli achievement, trofei che – salvo qualche eccezione – non conferiscono esperienza bensì solamente gloria, consultare le missioni giornaliere e quelle settimanali (nuove aggiunte ben più generose in termini di esperienza) e tenere sotto controllo il proprio profilo giocatore. 

Tutto questo pacchetto di novità di cui vi abbiamo parlato verrà presto gonfiato da un’altra modalità inedita e dall’arrivo della nuova annata, che – se Blizzard manterrà questa modalità di lavoro – siamo certi non deluderà le aspettative. Se dobbiamo sottolineare qualche difetto di Follia alla Fiera di Lunacupa, in generale ci tocca puntare il dito su una ladder non proprio freschissima, come già detto, ma con molto potenziale, e sui Duelli che, per ora, non hanno ancora fatto breccia nel nostro cuore.

 

 

Per il resto, Hearthstone, Follia alla Fiera di Lunacupa è un ottimo set di carte che, scommettiamo, saprà farsi valere anche all’interno delle prossime espansioni. Un diesel che forse ci metterà un po’ a carburare, ma che ha dalla sua una grande solidità e parecchie buone idee. La punta di diamante della proposta ludica è però la Modalità Battaglia, gratuita e profonda, inesauribile. Con tutte queste frecce al proprio arco, Hearthstone chiude un Anno della Fenice cominciato un po’ zoppicante ma ripresosi alla grande e ora più in forma che mai, augurandoci per il futuro la stessa voglia di sperimentare che stiamo vivendo in questi mesi. 

VOTO8
Tipologia di gioco

Hearthstone è un gioco di carte collezionabili, Follia alla Fiera di Lunacupa è l’ultima espansione in ordine di uscita.

Come è stato giocato

Abbiamo testato i mazzi sia su PC che su mobile, anche grazie ai pack di preorder gentilmente forniti da Blizzard.