I Simpson fanno il punto sullo stato del cinema (e della pirateria) negli anni ’10

Questo articolo è parte della rubrica Tutto quello che so dalla vita l’ho imparato da I Simpson in cui ogni settimana rivediamo, raccontiamo e celebriamo i 50 episodi della serie che riteniamo più significativi.

Qui trovi la lista completa.

I pirati (e la pirateria) di Springfield – I Simpson, venticinquesima stagione, episodio 9

HOMER: “Scaricarlo illegalmente?? Ma è legale?”

simpson uomo radioattivo re-rises

Quando un giorno, tra diversi anni, si guarderà indietro agli anni tra il 2010 e il 2020 per capire come fosse vissuto e percepito il cinema in quest’epoca, quali tensioni attraversasse l’industria e quali fossero le abitudini degli spettatori, si dovrà guardare questa puntata di I Simpson che rappresenta perfettamente contraddizioni, lotte e assurdità del cinema contemporaneo. Che poi per molti versi sono le stesse che ancora viviamo (con in più le piattaforme di streaming legali).

Siamo nella 25esima stagione, nel 2014, I Simpson sono molto cambiati e tanti automatismi, tanti caposaldi delle puntate delle prime stagioni non sono più tali. L’episodio infatti non inizia con un segmento introduttivo, con quei piccoli corti che andando da altre parti finiscono per introdurre il tema della puntata, ma direttamente con il tema (addirittura come capita spesso nell’ultimo decennio anche la sigla è tagliate). Homer alla centrale nucleare sente Lenny e Carl parlare di un film che hanno visto, è un cinecomic con protagonista L’uomo Radioattivo. E già la maniera in cui ne parlano è divertentissima, introduce il modo in cui viene raccontato il cinema dei franchise in questa puntata. Il film infatti non è un reboot ma un “de-boot che annulla tutti i film precedenti”. Homer non vorrebbe sentire la trama perché vuole andarlo a vedere ma tutto intorno a lui è pieno di gente che ne parla raccontandosi particolari assurdi tipo: “…sì così non è più tormentato dal suo passato quando poi rinasce nel futuro!”. Anche nel sermone domenicale il reverendo Lovejoy menziona il film con uno spoiler e Homer protesta fino a farsi cacciare dai chierichetti.

Simpson pirati chiesa

Questa delle trame senza senso è una gag ricorrente che puntella tutta la puntata, anche una action figure del film che somiglia a Bane con la sua voce registrata gli farà degli spoiler dicendogli “…come l’uomo radioattivo quando deve uccidere il suo gemello fatto di antimateria!”.
Il punto di tutto l’episodio è che il cinema è sia amato che criticato, messo in croce per quello che è diventato ma anche incredibilmente riverito, cercato e legittimato nel suo essere la forma di intrattenimento principe. Lo spiega bene il momento in cui la famiglia Simpson decide di andare a vedere il film dell’Uomo Radioattivo in questione al cinema e prima paga un prezzo salatissimo, poi in sala è pieno di persone al cellulare che disturbano, fino a che Homer si trova a dover dire: “Che è successo ai film? Prima sono diventati peggio della tv e ora QUESTO!” facendo riferimento ad una pubblicità sessista di un profumo che sembrava il film stesso (disponibile in 4 varianti una delle quali denominata “Elon Musk”).

Simpson film Elon Musk

È solo a questo punto, frustrato dagli spoiler, distrutto da un’esperienza cinematografica dimenticabile e affaticato da quello che il cinema è diventato che Homer si rivolge a Bart il quale ha la soluzione semplice a portata di mano: piratare il film. Homer viene messo a rappresentare lo spettatore medio mortificato dall’esperienza cinematografica, gettato nelle braccia della pirateria.
C’è qui il primo colpo da vero scrittore di J. Stewart Burns, sceneggiatore dell’episodio e punta di diamante della terza fase di I Simpson, quella dal 2003 ad oggi. Bart vuole far vedere ad Homer come si fa a scaricare illegalmente un film ma una finta intromissione della FOX (il canale che in America manda in onda I Simpson) ci impedisce di vederlo. Di colpo viene mandata una corsa NASCAR a coprire proprio la parte in cui Bart spiega. È un riferimento al fatto che in una puntata che racconta la pirateria, ne spiega le ragioni e la tratta in totale libertà, l’unica cosa illegale per davvero sarebbe spiegare come si fa. Vale anche online, i link a siti pirata sono considerati un modo di indurre alla pirateria e fortemente sanzionati. Una forma molto ipocrita di reprimere qualcosa vietando l’illustrazione di come quella cosa funzioni.

simpson nascar

Come spesso accade in I Simpson Homer si innamora subito di qualcosa di illegale e illegittimo ma che gli sembra offrire una soluzione rapida per entrare in connessione con quel che desidera, ed esagera, sentendosi per questo superiore agli altri. Quindi non solo pirata il film ma organizza proiezioni per tutti dei film che pirata (tra cui un nuovo film di James Bond di cui parlano Carl e Lenny dal titolo Yesterday Never Tomorrows e da come ne parlano capiamo che il film ha solo cose che non appartengono a 007).

Il punto è che nel 2014 la pirateria digitale era arrivata ad altissimi livelli, lo streaming legale non aveva ancora guadagnato il terreno che ad un certo punto gli avrebbe consentito di abbatterla temporaneamente, l’abitudine e l’uso di piratare film e serie tv era una realtà per tantissimi. La lotta a ThePirateBay (che nella puntata si chiama BootlegBay) era ai suoi massimi, solo 5 anni prima c’era stato il primo grande processo alla piattaforma, con le conseguenti fughe, difese e arroccamenti dei server in paradisi della pirateria (come la piattaforma in mezzo al mare cui fa riferimento Homer) e proprio nell’anno della messa in onda di quest’episodio ci sarebbe stato il primo grande raid della polizia svedese nella sede della società. La tensione tra Hollywood e i pirati era altissima.

simpson fbi warning

I Simpson qui però riconoscono una cosa diversa e più complicata, cioè che questa tensione molto forte e questa lotta tra compagnie è lontanissima dal sentire comune. La sentenza del tribunale popolare è che la pirateria è qualcosa che tutti desiderano e non tanto per il gratis (dice la puntata) ma perché l’esperienza del cinema è frustrante. È solo Hollywood ad avercela con i pirati e per ragioni di tutela della loro economia.
Non è un caso se il titolo dell’episodio in originale è Steal This Episode, un riferimento chiaro a Steal This Book, il manuale di controcultura yippie scritto da Abbie Hoffman nel 1970, in cui viene spiegata la sopravvivenza urbana e la lotta alle élite e le corporation. L’episodio già dal titolo prende chiaramente una parte.

Certo si tratta pur sempre di I Simpson e quindi tutte le parti in causa sono prese in giro con intelligenza: “Vogliamo solo vedere intrattenimento dal costo milionario, a casa nostra e gratis, perché Hollywood non lo capisce?!?!” dice Lenny dopo aver scoperto le gioie della pirateria grazie ad Homer. Non è solo un colpo al cerchio e uno alla botte, ma riconoscere la complessità della situazione e il forte scollamento tra le ragioni dei fruitori e quelle delle aziende che lottano contro la pirateria. I pirati sono di fatto i loro clienti.
Questa puntata non solo fa questo ma lo fa capendo molto bene di essere un episodio di una serie tv, mandato in onda da una major e quindi di essere parte in causa. Non a caso Homer aggiunge a quel che ha detto Lenny “…e soprattutto non dovremo più guardare la pubblicità!” e lì nella messa in onda originale viene inserito lo stacco pubblicitario.

simpson life is funny

J. Stewart Burns come detto è uno dei pochi ottimi sceneggiatori che hanno lavorato alla serie dopo gli anni ‘90. Ha una caratteristica in comune con i grandi scrittori delle stagioni d’oro, il fatto di essersi diplomato in uno dei grandi college americani (Harvard, per la precisione) in una materia scientifica (matematica, per la precisione). Aveva scritto già Beavis And Butthead e poi avrebbe partecipato a Futurama. Qui usa una struttura classica di I Simpson, la parabola illegale di Homer (non diversa da quella dalla puntata in cui viene introdotto il proibizionismo a Springfield e Homer contrabbanda birra), e all’interno inserisce le proprie valutazioni e la propria visione di mondo grazie alle gag (la stessa maniera in cui è scritta la puntata in cui Lisa trova lo scheletro di un angelo sepolto e si ironizza sulle religioni).

Ciliegina sulla torta: tutto è fatto in accordo con alcune figure di Hollywood. Ad aiutare ci sono principalmente Judd Apatow e Seth Rogen, presenti come doppiatori e come personaggi (ma anche Channing Tatum fa una breve apparizione al pari di Paul Rudd, mentre Will Arnett doppia il capo dell’FBI incaricato di dare la caccia ai pirati).
Quando Homer decide di organizzare la proiezione per diversi amici nel suo giardino di un film di Apatow, intitolato Life Is Funny, centrato sulla sua vita con la sua famiglia a recitare e della durata di 3 ore e mezza (riferimento al lunghissimo e autoriferito Funny People), Marge si sente in colpa e scrive agli studios quel che è successo allegando un assegno, perché “Hollywood dice che rubare ad Hollywood è sbagliato!”. Qui la puntata entra più nel vivo e centra un paio di immagini cruciali per descrivere l’assurdità di una battaglia che interessa più che altro alle corporation ma che si combatte addosso alle persone.

simpson coca

La prima è veramente geniale. È quella che vede la lettera di Marge agli studios arrivare nelle mani di un produttore, dopo che lei li ha definiti come “La gente piena di talento che fa avvenire la magia sullo schermo” e il produttore la gira per farne un tubicino che usa per tirare cocaina. Solo poi si accorge di cosa sia, scioccato.
La seconda poco dopo è quella che vede l’informazione arrivare all’FBI che preoccupatissimo dall’avvenuto allerta la sua unità antipirateria. La persona incaricata passa davanti alle porte dell’unità antiterrorismo, recupero ostaggi, antidroga e poi a quella dell’antipirateria e quest’ultima rispetto alle altre è gigantesca e dà accesso ad una centrale di controllo all’avanguardia attrezzata con un plotone SWAT armato fino ai denti, composto da agenti che anch’essi non avrebbero voluto fare quello ma sono impiegati per la lotta ai diritti degli studios.

simpson antipirateria

Lo squadrone interverrà alla prossima proiezione di un film che Homer ha scaricato “direttamente dal computer di un montatore arrabbiato al lavoro per uno studio di effetti speciali”, cioè la presa in giro di Guerre stellari Cosmic Wars (già apparsa nell’episodio 15 della quindicesima stagione, quello in cui si vede anche il suo creatore Randall Curtis, disegnato e scritto per somigliare a George Lucas). Durante la proiezione ci sarà l’incursione della squadra che arresterà Homer portandolo in galera. E già nel tragitto, sull’autobus assieme ad altri galeotti, i criminali accusati di crimini più efferati si indigneranno nel sentire che Homer è lì per aver piratato dei film e finiranno per menarlo.
Tutto nella puntata è finalizzato a prendere in giro come la pirateria sia considerata un crimine più grave di quel che è, e alla sua lotta siano destinate risorse sovradimensionate solo perché a perderci sono i potenti studios.

simpson swat

Mentre la famiglia si rifugia nell’unico posto che non si cura delle leggi antipirateria (il consolato svedese) e Homer viene processato, Lisa fa una sintesi equilibrata. Dice che non sa prendere posizione perché sa bene che piratare non è giusto ma vede anche che Homer aveva solo creato un’esperienza bella per tutti i suoi amici. Il punto, sembra di capire, non è che la pirateria sia buona ma che le leggi del copyright sono fuori dal tempo e inadeguate a cogliere le esigenze della modernità.
In aula Judd Apatow doppierà se stesso in una requisitoria ridicola contro Homer ma la vera salvezza arriverà dal fatto che Homer stesso pronuncerà un discorso in sua difesa mettendo insieme solo frasi da sinossi di film hollywoodiano, descrivendo se stesso e le sue azioni nelle maniere in cui i produttori descrivono i loro film. E ovviamente i produttori si innamorano della storia e gli propongono di farne un film (“La famiglia di Will Smith vuole interpretare la tua famiglia!”), non prima che Apatow stesso al posto del giudice sentenzi che tutte le accuse vengono fatte cadere “a nome di Hollywood!”.

Che questa sia una puntata sullo stato dell’industria infine lo certifica il momento in cui lo stesso agente speciale dell’FBI che ha arrestato Homer spiega in una frase fulminante come sia possibile questo cambio di atteggiamento: “Hollywood sarà pure guidata da grandi aziende che schiacciano i piccoli, ma amano fare film sui piccoli che combattono le grandi corporation che tentano di schiacciarli”.
Ovviamente dopo il processo Homer cambierà subito atteggiamento, da che era un pirata sarà scandalizzato dal fatto che i suoi amici hanno piratato il suo film e li inviterà a pagare il biglietto e comprare il merchandising. Passato dall’altra parte non ha più nessun interesse in quella fruizione ma vuole anche lui il ricavo massimo. Di nuovo, la pirateria interessa solo chi ha un ritorno economico.

simpson Streaming valor

È un po’ il punto della scena post-credit, un momento forse superfluo e molto diretto in cui Bart e Lisa sono soli in una sala in cui viene proiettato il film di Homer e riflettono su quanto accaduto. È proprio la morale finale, giustamente lasciata a Lisa, che è della serie è la coscienza. Lei non può non riconoscere che i pirati hanno ragioni nobili (affermazione che in sé è una rivoluzione!) e mette quelle ragioni sullo stesso piano di quelle degli studios (altra rivoluzione). Alla fine, dice Lisa, entrambi cercano di rubare più soldi che possono, ognuno è un pirata e il peggiore è…. E la puntata termina proprio mentre sta per guardare lo spettatore.