Questo articolo è parte della rubrica Tutto quello che so dalla vita l’ho imparato da I Simpson in cui ogni settimana rivediamo, raccontiamo e celebriamo i 50 episodi della serie che riteniamo più significativi.

Qui trovi la lista completa.

Marge contro la monorotaia – I Simpson, quarta stagione, episodio 12

MARGE: “Homer qui c’è un uomo che può aiutarti!”
HOMER: “È Batman?”
MARGE: “No è uno scienziato!”
HOMER: “Ma Batman è uno scienziato!”

simpson monorail

A quanto pare è questo quello che facciamo adesso. I Simpson possono rompere le leggi della fisica”. Così Jeff Martin, produttore e sceneggiatore della serie, commentò la maniera in cui “Marge contro la monorotaia” si chiude, con Leonard Nimoy che si teleporta via davanti a Barney. Era l’ultimo di una serie di dettagli di un episodio come mai erano stati fatti ma riuscito benissimo, uno che come lui intuiva avrebbe cambiato per sempre quello che la serie era e ambiva ad essere.
“Marge contro la monorotaia” ha costituito un salto in avanti all’interno del team di scrittura e produzione, l’audacia di tentare qualcosa di mai fatto prima e la consapevolezza che poteva essere rifatto, cioè che quella serie poteva scavallare il regno del realismo (fa ridere dirlo ma inizialmente nulla doveva accadere che non fosse possibile) e aprire le porte al surreale. Porte comiche ovviamente. E l’artefice di tutto questo ha un nome: Conan O’Brien.

Si tratta della personalità più nota tra quelle uscite dalla writer’s room di I Simpson, comico e autore poi diventato conduttore televisivo di successo. Negli anni ‘80 aveva scritto per qualche show televisivo fino a che non era riuscito ad arrivare al Saturday Night Live, un trampolino perfetto che tuttavia con lui non stava funzionando, la sua carriera non decollava e condivideva un appartamento a Los Angeles con Lisa Kudrow (Phoebe di Friends). Entrare nella squadra di I Simpson era un lavoro da sogno e lui fu il primo ad essere assunto dopo il team originale che aveva creato la serie. Ci restò due anni nei quali finì a dominare la scena (poi passò alla conduzione dei Late Show), ma inizialmente fu dura.

simpson couch

Appena arrivato O’Brien viene ammesso al ritiro di sceneggiatura, cioè una piccola gita annuale che gli sceneggiatori facevano assieme agli showrunner (Al Jean e Mike Reiss) e ai due produttori James L. Brooks e Matt Groening per decidere gli episodi della stagione successiva. Tutti dovevano proporre a Brooks e Groening le loro idee. Conan O’Brien in quella vacanza propose tre puntate e furono prese tutte e tre: “La nuova ragazza del quartiere”, “Marge trova lavoro” e questa. Non era mai capitato. Addirittura Mike Reiss, a cui Conan aveva confidato l’idea di “Marge contro la monorotaia” prima di proporla, lo aveva scoraggiato pensando che non sarebbe mai stata approvata. E invece…
Invece la serie, che già nella stampa veniva considerata in decadenza dopo solo 3 stagioni, aveva bisogno di prendere consapevolezza di sé e dei propri mezzi. Aveva bisogno di un po’ di fiducia nella possibilità di osare e staccarsi dal format di family sit-com per ambire a di più. Questo fece “Marge contro la monorotaia” e in tante maniere diverse, dalla scrittura fino alla produzione, al disegno e al doppiaggio. Nonostante lo sforzo che richiese.

La presenza di tantissimi personaggi di Springfield nella gag del divano che apre la puntata è il primo indizio.
Questo sarà un episodio cittadino, con tantissimi personaggi, tutti coinvolti in una grande epica della città. Non solo una storia di una famiglia. Un disaster movie di 30 minuti con citazioni musicali e soprattutto con la voglia di rompere la barriera del plausibile per far ridere (cosa che accadeva solo nei sogni o negli episodi di Halloween) all’insegna della musica.

Nei primi 120 secondi della puntata sentiamo la sigla (come sempre), poi subito Homer uscire dalla centrale con il tema di I Flintstones e una perfetta riproposizione dei movimenti della sigla di quella serie (che fatto in anni in cui si disegnava a mano voleva dire andare avanti e indietro con un VHS e segnarsi i tempi con il cronometro per farlo bene) e cantare una versione modificata della sigla e infine parte il tema di Beverly Hills Cop (già usato nella stagione precedente nell’episodio “Vocazioni diverse”) per accompagnare il sig. Burns e Smithers che buttano di soppiatto del materiale radioattivo. Un tappeto musicale di 4 stili diversi che oscilla tra nonsense (la gag dei Flintstones non c’entra davvero niente con la puntata), parodia e citazione.

simpson burn hopkins

Dove lo buttiamo signore? In un parco giochi come al solito?”, “No Smithers, quei bambini stanno cominciando a diventare sospettosi”. Burns dispone da sé dei propri scarti negli alberi del parco e per questo viene arrestato, processato con una museruola da Il silenzio degli innocenti (uscito solo due anni prima), e multato a 3 milioni di dollari, cifra per la quale si porta via anche la statua della giustizia, colpo di genio. Già in questa scena c’è uno scoiattolo che spara raggi laser dagli occhi. Solo un anno prima non ci sarebbe mai stata una gag simile (il pesce a tre occhi già presentato ad esempio è una costante, c’è sempre ed è un simbolo, qualcosa di vagamente plausibile) e molti dei produttori erano straniti all’idea di compiere questo passo, sconfinare in una realtà in cui può accadere di tutto per giustificare una gag.

simpson scoiattolo

Invece l’idea di Conan O’Brien sposata da James L. Brooks e meno da Matt Groening (che aveva detto “Non facciamo nulla che faccia pensare che la serie non sia reale”) era che il ritmo sia l’unica cosa che conti e che I Simpson dovessero fare il salto che nessun’altra serie aveva fatto in termini di grandiosità. Per questo concepisce un grande musical a forma di disaster movie, qualcosa produttivamente audace, ricco e lussuoso, in cui la grande quantità di risate fosse accoppiata ad un’avventura. Se c’è stata la doppia puntata “Chi ha sparato a mr. Burns?” è perché c’è stata questa della monorotaia.
Il processo lampo a Burns è la scusa per dare alla città dei soldi da spendere. Soldi che Lisa vorrebbe impiegati in visori per realtà virtuale ad uso didattico e Bart in formiche meccaniche giganti per distruggere la scuola. Quando ancora i loro due atteggiamenti nei confronti del mondo era davvero lo yin e lo yang della serie.

I 3 milioni (che per un attimo Quimby spaccia per due milioni fingendo di essersi sbagliato, in uno dei molti inserti lampo ed esilaranti della puntata) dovrebbero essere usati per riparare la strada principale piena di buche, Burns mascherato proporrà di donarli alla centrale nucleare e alla fine arriverà uno straniero che con una canzone conquisterà tutti e li convincerà ad investire in una monorotaia, come in seguito criticherà Lisa “un sistema di trasporto di massa in una città piccola con una popolazione accentrata”.
Questo consiglio cittadino spiega molto bene cosa era e cosa stavano diventato I Simpson.

simpson pop corn

Da un lato il tratto che non li aveva abbandonati, cioè la critica civile, sociale e politica, in parole povere l’odio sia per le istituzioni (Quimby che subito tenta di intascarsi un milione) sia per le persone (quando nonno Simpson dice “Potremmo certo mettere tutte le uova in un solo paniere…” per iniziare a criticare la decisione tutti lo applaudono non capendo), dall’altro le scintille di novità come la gag senza senso ma formidabile delle buche che sono voragini in cui cascano le macchine intere. Già questa è un’idea che basta, perché infila una battuta dove altri non pensavano potesse andare, ovvero accanto all’affermazione che i soldi dovrebbero essere usati per riparare una strada, ma qui (come spesso nella serie) è seguita da un’altra battuta al suo interno, a matrioska, perché il camioncino che casca nella buca porta dei pop corn, esplode e tutti i pop corn si cuociono. Il pubblico può reggere questo ritmo e questa quantità e gli sceneggiatori devono essere capaci di avere questa densità di scrittura.
Infine quando il sig. Burns è scoperto Smithers lo porta via con un arpione come fosse Batman (con uno score anche simile a quello dei due film di Burton, il secondo dei quali uscito l’anno prima). Burns non è più un capitalista, è sempre di più il demonio, una figura paradossale a cui è possibile attribuire caratteristiche di qualsiasi villain senza che stoni.

simpson arpione

E poi entra in scena Lyle Lanley, un personaggio che per tono e look esce dritto The Music Man e suona e canta anche una canzone simile ad una di quelle di quel musical. I brani ovviamente li aveva scritti Conan O’Brien nel suo ufficetto, cantando e pensando le rime. Quel personaggio è presente per pochissimo, è un truffatore che funziona come agevolatore di una situazione che poi prevederà solo i cittadini di Springfield. Dovrebbe essere il villain di questa puntata ma in realtà non lo è, è uno straniero che viene da fuori e che come spesso capita nella narrazione americana, svela la vera natura dei cittadini. Nessuno alla fine si opporrà alla monorotaia, tutti saranno gabbati da promesse di progresso e miglioramento, e anche Lisa, come spesso avviene unica voce della ragione, sarà zittita con dei complimenti. Sentendosi adulata e apprezzata nella sua intelligenza darà ragione ad un’idea con cui inizialmente non concordava.

Simpson sigarette

Tuttavia sono gli interstizi di questa puntata a regalare perle pazzesche. Dopo il camion dei pop corn nella buca è la volta di Truckasaurus, trailer di un film che Homer guarda in tv in cui un mostro meccanico a forma di T.Rex mangia delle macchine. Il dettaglio che costituisce la prima battuta è che è doppiato da Marlon Brando (il riferimento è al fatto che solo 6 anni prima Orson Welles aveva doppiato il film del cartone di Transformers), l’inevitabile seconda invece è il fatto che una voce avverte che potrebbe trattarsi di un’imitazione di Marlon Brando. E ancora un’altra battuta che si inserisce negli interstizi tra scena e scena è la foto di repertorio di Homer usata al telegiornale, pieno di sigarette in bocca, o il giorno più bello della sua vita quando ha fatto invasione di campo in una partita di baseball.

simpson truckusaurus

È una raffica che fa il paio con valori produttivi superiori alla media. Basta guardare l’uso che viene fatto di location sia edite che inedite. Non solo va disegnata da zero tutta la monorotaia, quindi tutti gli sfondi che la prevedono, ma poi c’è il Lanley Institute (in foto un edificio professionale, in realtà una stanza con un foglio attaccato alla porta), o il suo ufficio di Lanley, che è un roulotte, fino a North Havenbrook, la città devastata dalla monorotaia in cui tutto è a pezzi e la gente è impazzita (“Non c’è nessuna monorotaia” rispondono a Marge che chiede informazioni abbassando di fretta una serranda su cui c’è scritto “Monorail cafè”), location da pochi minuti che però andava creata e concepita da zero.

simpson monorail cafe

Come ci siano riusciti lo spiega bene il regista della puntata, Rich Moore, altro talento uscito da I Simpson, vincitore decenni dopo di un Oscar per la regia di Zootropolis. L’episodio fu affidato a lui perché già ne aveva diretto uno musicale, “Un tram chiamato Marge”, ma era chiaro che questo era un altro paio di maniche. La serie era solo alla quarta stagione, le risorse non erano grandi e l’animazione era comunque appaltata alla Corea (in America si disegna tutto, in Corea lo si fa muovere). Era impensabile disegnare tutti quei palazzi o elementi di background da zero, solo per poche scene. L’idea di Moore fu di andare in giro per la sua città (Pasadena) e fotografare tutti i palazzi che gli sembravano adattati con una polaroid e poi dare ai disegnatori quelle foto per copiarli. Di fatto fu così bypassata la fase di ”design” e si potè lavorare come se quei palazzi o quegli sfondi li avessero già fatti in passato.

Ovviamente la monorotaia ben presto si rivela una truffa. Il giorno dell’inaugurazione Lyle Lanely scapperà via con una valigia piena di soldi per non vedere il disastro, mentre Marge scoperta la truffa a North Havenbrook cerca di tornare in tempo con uno scienziato che li possa aiutare. “Cosa possiamo fare?!” chiede lei preoccupata allo scienziato “Sperate di avere un buon conducente!” e stacco su Homer che cerca di forzare il portellone della motrice dicendo: “Ho lasciato le mie chiavi dentro”. È una gag più che sufficiente ma inevitabilmente arriva la seconda a raddoppiare subito Homer si rivolge ai figli chiedendogli: “Prendete un sasso”.

simpson luke perryInterstizi: nella parata di star che accorre all’inaugurazione della monorotaia c’è Krusty subito raggiunto da una donna con in braccio un bambino che è suo figlio. Arriva poi la star della serie per ragazzi dal titolo simile a Beverly Hills 90210 (partita 3 anni prima) “che in realtà ha 34 anni” e quando sorride si vedono le rughe. È un misto di classica ironia da Simpson e anche qualcosa di molto diverso che porta O’Brien, come il sindaco Quimby che durante l’inaugurazione dice “Che la forza sia con te” a Leonard Nimoy, affermando poi di sapere benissimo chi lui sia: “Uno delle Piccole Canaglie”. Tra tutte le cose possibili Le piccole canaglie è forse la più scema e divertente.

simpson fiera

Purtroppo Marge e lo scienziato arriveranno tardi, a monorotaia già partita (“Non mi sarei dovuto fermare per quel taglio di capelli” rimpiangerà lo scienziato rammaricato in un interstizio), ma il ritmo comincia a salire. Come previsto la monorotaia ha un malfunzionamento, i freni si rompono e la velocità aumenta. Nessuno sa come fermarla. “Possiamo levare l’energia” è l’idea di uno dei tecnici “Purtroppo no è alimentata ad energia solare” e la replica “Energia solare… Quando impareremo…”. Arriva un’eclisse solare che per un attimo fornisce l’illusione della salvezza e Nimoy ha una battuta geniale: “Un’eclisse solare, il balletto cosmico prosegue”. Non solo è formidabile questa battuta che non è una vera battuta ma una frase seria che fa ridere solo in virtù del contesto in cui è pronunciata, ma è proprio l’arrivo dell’eclisse a spiegare cosa e quanto fosse cambiato di I Simpson. Solo poche stagioni prima un evento simile, l’arrivo di una nevicata in piena estate, era un fatto clamoroso come lo sarebbe nella realtà. Clamoroso e cruciale in una puntata che stimola Bart a guardarsi dentro. Ora l’arrivo di un’eclisse proprio nel momento in cui serve è solo una gag passeggera di cui pochi si stupiscono.

simpson haircut

Lo stesso avviene quando l’aereo con a bordo Lanley che fugge ormai al sicuro fa uno scalo imprevisto a North Havenbrook e i cittadini già con i forconi in mano mentre l’aereo atterra vedono che c’è lui a bordo e partono in massa per suonargliele. Come se non fosse sufficientemente assurdo Conan O’Brien lo sottolinea facendo dire ad uno di loro, da terra, mentre l’aereo atterra: “Eccolo! Posto 3F!”. Come se lo potesse vedere chiaramente.

simpson aereo 3f

Ma è tutto nel gran finale il simbolo definitivo dello scavallamento ed è affidato a Leonard Nimoy, che originariamente non doveva essere nemmeno il talent scelto. La produzione infatti voleva qualcuno di Star Trek ma avendo incassato in passato il no di William Shatner (il capitano Kirk) pensava che anche Spock avrebbe rifiutato e così trattò per George Takei che nella serie classica interpretava il timoniere Hikaru Sulu. La trattativa fu lunga e alla fine infruttuosa perché, caso incredibile, Takei era parte del comitato per un progetto di trasporto di massa di Los Angeles e ironizzare sulla questione non gli sembrava il caso. Così si passò a Nimoy che a fine episodio davanti a Barney scompare. Scompare teletrasportato come in Star Trek e tutto per una gag minore, nemmeno delle migliori. Ma è qualcosa di impossibile che invece accade.

simpson nimoy

Mike Reiss ha spiegato più volte che non si trattava di un progetto o di un percorso che scientemente volevano che lo show prendesse ma una decisione dettata dal desiderio di far ridere “e per farlo lo show doveva lentamente ingrandirsi e diventare più strano”. È lo stesso esatto movimento che ha regalato alla serie le sue stagioni d’oro e che, più di 10 anni dopo, esasperato e guidato con molta meno maestria da altri sceneggiatori avrebbe portato al decadimento della qualità. Puntate più grandi e umorismo più surreale.

All’epoca nella produzione furono quasi tutti entusiasti di questa puntata così diversa che cambiava così tanto le carte in tavola ampliando le prospettive della serie. Eppure come tutti i cambiamenti non raccolse solo approvazione ma anche qualche sonora voce contraria. In questo caso fu Yeardley Smith, storica doppiatrice di Lisa, che alla stampa disse senza mezzi termini che lei e il cast di doppiatori non amarono per niente la puntata, e che non piaceva nemmeno ai fan perché, per l’epoca, era strana: “È molto lontana dal periodo in cui eravamo noi a fare tutto il lavoro più duro”.

simpson scala

L’episodio che si chiude con una carrellata di altre assurdità costruite a Springfield, ad oggi è considerato uno dei migliori se non il migliore. La monorotaia sarebbe tornata in un episodio della 28esima stagione, convertita in un centro commerciale e poi rimessa in uso fino a distruggere, non a caso, una statua di Leonard Nimoy.