WandaVision 1×09: la recensione

Come in Up, anche in WandaVision la casa è il simbolo dell’incapacità di lasciar andare dopo un lutto. Carl trascinava letteralmente sulle spalle il peso della mancanza di Ellie, Wanda ha creato un nido dove realizzare la promessa di una vita insieme con Visione. E c’è sempre un obiettivo di vita comunicato con un semplice disegno, e funziona allo stesso modo: ci dice che due persone vogliono andare in un luogo, ma capiamo subito che la cosa importante per loro è andarci insieme. Al suo cuore, WandaVision è stato questo, una difficile elaborazione della perdita, inaccettabile e inconsolabile. Ed è soprattutto questo che rimane al termine della serie Marvel.

In appena cinquanta minuti si consumano tutti gli scontri rimasti in sospeso e arrivano tutte le rivelazioni attese. E da questo punto di vista l’episodio non rivela tante sorprese nella struttura della trama. Abbiamo il prevedibile doppio scontro Visione contro Visione bianco da un lato e Wanda contro Agatha Harkness dall’altro. Il tutto mentre la SWORD riesce a fare breccia, ma viene fermata – soprattutto un Hayward macchietta dal grilletto facile – da Monica Rambeau e dagli altri. Momenti di gloria sparsi anche per Jimmy Woo e Darcy. Archiviato con un dilemma filosofico il problema Visione bianco, è chiaro che tutto deve tornare alla minaccia di Agatha, ma soprattutto alla decisione di Wanda.

Nonostante una godibilissima Kathryn Hahn, poche luci per Agatha, che non aggiunge molto di più a quel che già sapevamo di lei. Non è mai davvero percepibile come una vera minaccia, ma più come uno stratagemma narrativo per far esplodere il potere di Scarlet Witch, fare una retcon delle sue origini e dare una palese villain allo show. Agatha è la Strega dell’Ovest la cui minaccia dà un senso all’avventura di Dorothy, che però in fondo aveva sempre avuto in sé il potere di andarsene da quel luogo di fantasia in cui tutti sono copie più rassicuranti di persone del mondo reale. Un caso? Forse no, vista l’inquadratura delle scarpe della strega e visto che Il grande e potente Oz è uno dei film proiettati al cinema di Westwiew.

Oltre ogni teoria, cameo atteso e easter egg, la semplice vicenda umana di Wanda funziona. Elizabeth Olsen, dopo il ruolo forse passato inosservato nella bella serie tv Sorry for You Loss, interpreta in un prodotto molto diverso lo stesso tema della perdita e l’inconciliabilità con il dolore. Ma sul valore aggiunto di Elizabeth Olsen – e in minor misura sicuramente anche di Paul Bettany – non c’erano dubbi fin dal principio. Il finale rischia, cammina al margine della delusione, ma tutto sommato quello che era davvero importante era far percepire la gravità di quel che era accaduto e non rifugiarsi in soluzioni edificanti. Qui in effetti la tragedia è smorzata dall’accettazione di Wanda, ma quel che accade non è poi così conciliante.

La scomparsa di Visione e dei figli di Wanda è il prezzo giusto da pagare per dare un senso a tutto quello che abbiamo visto. Ma è anche il modo per proiettare Scarlet Witch su nuovi sentieri, tutt’altro che sereni da quel che vediamo. La profezia di Agatha di aver scatenato qualcosa di grave probabilmente si realizzerà (l’accenno allo Stregone supremo Doctor Strange non sembra casuale).

Probabilmente qualcosa va detto sulle teorie, quasi tutte disattese. WandaVision ci ha fatto abboccare a una storia molto più complessa di quel che era in realtà? Dipende in realtà sempre dalle aspettative costruite dalla serie. L’apparizione in extremis di Doctor Strange poteva essere una possibilità, ma non era scontata. Discorso un po’ diverso per il casting di Evan Peters nel ruolo del falso Pietro Maximoff, o Ralph Bohner. Una scelta di casting talmente urlata che relegarla a semplice strizzata d’occhio è stato un po’ cattivo. Sia perché dopo Spiderman: Far From Home è la seconda volta che abbiamo una falsa pista sul multiverso, sia perché comunque verso quella direzione si sta procedendo. Anche se questo multiverso in fieri sembra già più un “metaverso” (almeno dalle notizie su Spiderman: No Way Home).

Nonostante qualche lungaggine nella fine della parte centrale e un innamoramento eccessivo per il gimmick delle sitcom, WandaVision nei suoi momenti migliori ha spinto più in là l’asticella delle possibilità dei Marvel Studios. E non solo perché si è ritrovata ad essere la loro prima serie tv.

Vi ricordiamo che parliamo degli episodi di WandaVision ogni sabato alle 12:00 su Twitch!