Superman & Lois 1×02 “Heritage”: la recensione

Se c’era forse qualcosa che era mancato all’ottimo pilot di Superman & Lois della scorsa settimana, era stata forse maggiore azione da parte del suo protagonista maschile, cosa che è facilmente spiegabile con il fatto che la serie stesse preparando il terreno per mostrare al suo potenziale pubblico la sua natura di dramma familiare, oltre che di show sul supereroe più famoso della storia.

Heritage, per contro, ci permette di vedere più spesso Superman in azione, pur senza farne il centro assoluto della storia, oltre ad aggiungere persino più legna sul fuoco, ma senza sovraccaricare in maniera eccessiva la narrazione.
I secondi episodi di una serie TV, se possibile, sono da considerarsi più difficili di un pilot. Il pubblico è ormai per lo più ben informato ed è ben cosciente del fatto che le produzioni siano solite riversare molti investimenti sugli episodi pilota di una serie per attirare il maggior numero possibile di spettatori, rischiando poi di mancare all’appuntamento con la fidelizzazione. In molti attendevano con un certo timore “il dopo pilot” e fortunatamente non saranno delusi.

Come anticipato l’episodio, che sembra a tutti gli effetti una naturale appendice del pilot, mostra più spesso un Tyler Hoechlin in azione, con effetti speciali che – ancora una volta – non deludono e rendono le scene credibili e ben al di sopra della media a cui gli show CW ci hanno abituati. E dove c’è Superman, in questo caso, ci sono anche il Generale Lane ed il misterioso Captain Luthor, sulle origini del quale ci vengono fornite alcune fondamentali informazioni. Il personaggio interpretato da Wolé Parks è infatti sulla strada per essere un un “villain non villain“, una rivisitazione interessante di un personaggio noto per essere un super cattivo sopra le righe. Stabilito ormai con certezza che questo nuovo Luthor proviene da una Terra che non è Terra-Prime, scopriamo infatti anche le sue motivazioni, che sono anche una base solida per uno show di supereroi con poteri eccezionali: cosa succederebbe, cioè, se un uomo come Superman decidesse di prendere il sopravvento ed usare i suoi poteri contro gli uomini, piuttosto che per proteggerli?

Questo, apparentemente, è proprio ciò che è accaduto nel mondo di Captain Luthor, distrutto da un Superman fuori controllo con indosso un costume nero.
Nell’Arrowverse abbiamo già visto Tyler Hoechlin indossare proprio questo costume in Elseworlds, che lo trasformava in una minaccia. Nei fumetti l’uso del costume nero è direttamente collegato alla rinascita di Superman dopo l’uccisione da parte di Doomsday. Ideato sulla base di un disegno ad opera di Jon Bogdanove, questo costume aveva soprattutto lo scopo di permettere al provato supereroe di assorbire maggiore energia solare per riguadagnare la propria forza, ma anche di collegarlo più strettamente alle sue origini, considerato come suo padre Jor-El ne indossasse uno prima della distruzione di Krypton. Solo più avanti, in Countdown to Final Crisis e nei Nuovi 52 il costume cominciò ad essere usato come un’indicazione di un Superman malvagio o fuori controllo, cosa che fu poi ripresa – per citare altri media – anche in Smallville, quando Clark prese per un breve periodo una cattiva strada.

In Superman & Lois ci troviamo quindi di fronte all’annosa questione del rischio e delle responsabilità insite nel possedere un tale potere e ad un uomo deciso ad impedirlo, il che dà al ruolo di Captain Luthor uno spessore molto più interessante di quello del semplice villain, soprattutto considerato che il Generale Lane sembra essere a rischio di trovarsi in mezzo a questa battaglia.
Suo alleato nel mondo da cui proviene, Captain Luthor cerca infatti di convincere il padre di Lois ad unirsi a lui, sapendo che il Generale conserva una notevole scorta di kryptonite all’insaputa del genero, una notizia che lascerà Clark turbato, nonostante le rassicurazioni del suocero che questa decisione dipenda dal suo desiderio di impedire che la kryptonite venga usata contro di lui.

E sempre a proposito di complicati rapporti familiari, l’episodio porta avanti anche la trama della scoperta dei poteri di Jordan Kent e soprattutto del suo rapporto con il fratello Jon. Ancora una volta, è con un certo sollievo che la scrittura dell’episodio riesce ad elevare questa relazione fraterna a qualcosa di complesso e non superficiale, mostrando due fratelli che si amano, che soffrono di reciproca gelosia, che tuttavia non riesce ad intaccare il loro profondo legame. Troppo spesso i rapporti tra adolescenti, nelle serie TV ideate per un certo target, sono trattati con inspiegabile sbrigatività o ridotti a storyline talmente assurde da perdere di realismo. Il fatto che la serie riesca a mantenere i piedi per terra e dare al pubblico qualcosa di credibile e non eccessivamente drammatico, continua ad essere un ottimo punto di partenza per Superman & Lois in quanto dramma familiare, così come lo è la complicità di Lois e Clark nel loro ruolo di genitori.

Anche se in questa puntata viene dato maggiore spazio al personaggio Elizabeth Tulloch, Lois è forse quella che soffre maggiormente nella serie, pur stabilendo quale sarà il suo futuro. La rinuncia di lavorare al Daily Planet (è difficile immaginare un Daily Planet senza Lois Lane!) ormai nelle mani di Morgan Edge (Adam Rayner), è un’indicazione di quanto il suo ruolo di giornalista investigativa la definisca ed è anche una boccata d’aria fresca rispetto al modo quasi infantile in cui è interpretato il mestiere di giornalista in Supergirl. Lois è un mastino della penna, una donna che con caparbietà vuole arrivare alla verità per poterla presentare al pubblico e la sua determinazione è tale da rinunciare al lavoro dei suoi sogni pur di portare avanti le sue convinzioni.
Il Morgan Edge presentato nella serie, poi, è un personaggio decisamente meno fuori dalle righe di quello dei fumetti, ma rappresenta anche un’attuale incarnazione di un cattivo moderno, nella sua accezione di uomo senza scrupoli, disposto a fagocitare tutto ciò che si trova sulla sua strada per fare soldi. Lo scontro di queste due volontà così reali si preannuncia quindi particolarmente interessante, così come è davvero promettente questa serie nel suo insieme.

GLI EASTER EGG DELL’EPISODIO 

  • Chrissy Beppo (la redattrice della Smallville Gazette) non esiste nei fumetti classici ed è stata creata appositamente per lo show, tuttavia esiste un Christopher James Beppo, giornalista del Smallville Ledger, nella webseries Smallville Legends, che espandeva l’universo di Smallville. Beppo è anche il nome della scimmia Kryptoniana che Jor-El usò per testare il razzo con cui avrebbe poi mandato il figlio sulla Terra;
  • Come notato dal sito Kryptonsite, il sindaco George Dean è interpretato dall’attore Eric Keenleyside, che ha rivestito anche il ruolo del padre di Chloe Sullivan nel pilot di Smallville;
  • L’intelligenza artificiale rappresentata da un ologramma di Jor-El nella Fortezza della Solitudine è attivata da un cristallo inserito nel pannello di controllo, cosa che ha origine con il film di Superman del 1978 e venne poi usata anche nei fumetti;
  • In Son of Superman di Peter Tomasi e Patrick Gleason Superman porta il figlio nella nella Fortezza della Solitudine per valutarne i poteri;
  • Lois cita New Carthage come una delle cittadine che sono finite in rovina a causa dell’intervento di Morgan Edge, dove sorge la Hudson University, il college di Dick Grayson.

La 1^ stagione di Superman & Lois va in onda negli Stati Uniti ogni martedì su The CW.