STAR TREK: PICARD 1X07, LA RECENSIONE

Star Trek: Picard continua a confondere, ed è un’ottima notizia. Proprio quando ci eravamo convinti che la serie avesse trovato il suo ritmo e scelto che cosa diventare, ecco che Nepenthe tira il freno, ci inchioda alla sedia (soprattutto i reduci di The Next Generation) e ci sommerge di quelli che, se fossimo su Internet e avessimo un approccio meno professionale, non potremmo che definire feels. È ovviamente impossibile entrare nel dettaglio senza rovinare la sorpresa, e considerando che l’intero episodio ruota intorno al suddetto dettaglio vale la pena ribadire che, questa volta più che per i precedenti sei episodi, è meglio che non andiate avanti a leggere se non avete ancora visto Nepenthe. Se fate parte di questa categoria, accontentatevi di sapere che ne vale la pena.

E ora che siamo rimasti soli possiamo parlarne apertamente: Nepenthe è l’episodio della riunione tra Picard, Will Riker e Deanna Troi, che vivono (gli ultimi due) sull’eponimo pianeta, in una specie di paradiso rurale dove il suolo si rigenera, l’ex comandante e consigliera coltiva succosissimi pomodori e l’ex vice di Picard prepara delle gran pizze al forno da dietro una folta barba brizzolata. È tutto talmente perfetto, e l’esatta realizzazione dei sogni di due dei personaggi più amati di The Next Generation (una serie composta esclusivamente di personaggi molto amati, peraltro), che per qualche minuto ci si dimentica del perché Picard ci ha portato fin qui, e della setta segreta di assassini romulani che sta inseguendo lui e Soji in giro per le galassie. C’è anche tempo e spazio per conoscere Kestra, la figlia di Deanna e Will e a mani basse il personaggio migliore della storia dell’universo: roba da cuore che scoppia, a meno che come Picard non ce l’abbiate artificiale dopo una rissa con dei Nausicaani in un bar.

È chiaramente una distrazione, un momento di pace prima di quello che presumibilmente sarà il climax di questa prima stagione: tutti i pezzi del puzzle stanno convergendo verso un unico luogo (o meglio quasi tutti: per qualche motivo abbiamo abbandonato un ninja romulano in mezzo a un cubo Borg) e tutte le parti in causa sono in possesso di tutte le informazioni che servono per fare la prossima mossa. O forse quasi tutte, visto che Picard si diverte, per ogni risposta che fornisce, a gettare altri semi di dubbio più o meno evidenti a seconda di quanto abbiate investito nel canone di Star Trek (continua a non essere chiaro per esempio perché una vulcaniana stia collaborando con i romulani), e a spostare le pedine secondarie (la dottoressa Jurati, per dirne una) in direzioni imprevedibili. Finora farsi sballottare è stato piacevolissimo, adesso tratteniamo il fiato per il rettilineo finale.

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