Nell’intenso midseason finale della quinta stagione di Arrow andato in onda poco più di un mese fa, avevamo lasciato praticamente tutti i protagonisti invischiati in complesse dinamiche lasciate sagacemente in sospeso: senza ombra di dubbio, però, l’evento più importante di quell’episodio è stato proprio il cliffhanger finale, cha ha visto un’apparentemente risorta Laurel Lance fare visita a Oliver Queen nel suo rifugio segreto.

Proprio da questa scena riparte la seconda parte della quinta stagione dello show, con una soluzione di continuità che sincronizza perfettamente l’ultima scena di What We Leave Behind con quella di questo decimo episodio, intitolato Who Are You? e diretto da Gregory Smith. Laurel è rapida – ma poco credibile – nello spiegare a Oliver le dinamiche della sua resurrezione: secondo la donna, infatti, è stata sua sorella Sara Lance alias White Canary a farla resuscitare nel futuro grazie ad alcune macchine miracolose in dotazione alla Waverider, la navicella spazio-temporale che viene utilizzata dai protagonisti di Legends of Tomorrow – tra i quali troviamo, per l’appunto, anche Sara. Se Oliver sembra bersi questa spiegazione senza troppe difficoltà – piacevolmente sconvolto dal trovare la sua amica ed ex amante viva e vegeta – Felicity si dimostra più sospettosa, e i fatti le daranno ragione.

A questo punto non temiamo di fare spoiler rivelandovi quello che è il più importante twist narrativo di questo episodio, dato la stessa produzione della serie TV non si è fatta alcuno scrupolo nel mostrare il personaggio “resuscitato” in possesso di un grido sonico non artificiale in uno dei teaser che anticipavano il ritorno della quinta stagione di Arrow: in realtà questa Laurel è quella proveniente dalla realtà parallela di Terra-2, che abbiamo conosciuto ed esplorato in The Flash. Su tale mondo esistono dei corrispettivi di Terra-1 (l’universo narrativo principale dove si muovono questi personaggi) che possono essere molto simili o anche diametralmente opposti tra loro: la seconda opzione è proprio quella della Laurel di Terra-2, criminale incallita conosciuta con il nome in codice di Black Siren e, appunto, in possesso di superpoteri.

Il grande colpo di scena tanto anticipato e atteso si dimostra in realtà essere molto fumoso, e con ben poco arrosto sul piatto: in sostanza, è stato Prometheus a mettere in scena questa presunta resurrezione per portare avanti la sua vendetta nei confronti di Green Arrow, colpevole di aver assassinato suo padre Justin Claybourne anni prima (sarà davvero così?). Il main villain della quinta stagione di Arrow, dunque, è riuscito a penetrare senza difficoltà negli S.T.A.R. Labs dove Black Siren era detenuta, ed è quanto meno lecito chiedersi come sia riuscito a eludere sofisticatissimi sistemi di sicurezza e un personaggio come Flash: “sono dettagli”, potrebbe asserire qualcuno, ma è proprio in questi che “si nasconde il diavolo”, rispondiamo noi.

Nel frattempo, scopriamo che Diggle è tornato in prigione – sempre “per merito” di Prometheus – e ora oltre a dover affrontare le già pesanti accuse passate promosse dal corrotto Generale Walker, vedrà la sua situazione resa ancora più grave a causa dell’evasione della quale è stato protagonista qualche tempo fa. Fortunatamente, Oliver avrà un (bel) piano al riguardo. Il Team Arrow è inoltre alle prese con la morte del Detective Malone che ha sconvolto un po’ tutti, così come Curtis Holt soffre l’essere rimasto solo dopo che il suo compagno l’ha abbandonato.

Nella sequenza in flashback che si svolge cinque anni prima, ritroviamo Oliver alle prese con le conseguenze delle sue maldestre azioni: dopo aver tentato di smascherare e assassinare Kovar, il protagonista dovrà scegliere se dimostrare di essere davvero un membro della Bratva o meno.

A salvare parzialmente un episodio fallace e noioso ci pensano per fortuna due colpi di scena finali che vedono l’esordio di due nuovi personaggi che porteranno sicuramente una ventata d’aria fresca in una serie che è oramai troppo spesso paragonabile a una nave in avaria che fa acqua da tutti i pori.

Who Are You?, l’episodio che doveva dare una svolta decisiva alla storia di Arrow si rivela infatti essere qualcosa di assolutamente scontato – anche a causa di una pessima gestione promozionale, della quale vi abbiamo già accennato, che ha di fatto rovinato la sorpresa maggiore. Ci si annoia nel guardare questo capitolo, scritto in modo raffazzonato e confuso, con momenti di stanca notevoli (specie quelli che guardano alle sotto-trame) e dialoghi banali e retorici, come quelli che vedono Oliver confrontarsi su Felicity riguardo il destino di Black Siren, e quelli che vedono Rene alias Wild Dog cercare di consolare un affranto Mr. Terrific.

La stessa reazione dei personaggi nel trovarsi di fronte qualcuno che è apparentemente resuscitato, parlando di “miracolo” (questo termine ritorna più volte) come se si stesse discutendo delle previsioni del meteo, è abbastanza ridicola. Tutto sommato avvincente, invece, il filone narrativo con protagonista Diggle, unica vera nota positiva dell’episodio.

Who Are You? è un episodio povero in ogni suo aspetto, anche quello che riguarda gli easter eggs e i rimandi ai fumetti DC Comics. In questo senso, segnaliamo il riferimento di Felicity al suo account Q-mail, che nei comics, specie nella più recente continuity de I Nuovi 52, le Queen Industries sono l’equivalente della Apple della nostra realtà, e hanno sviluppato app e dispositivi come anche i Q-phones.

Guardando Black Siren vestita di lattice nero, infine, il personaggio di Rene la appella come “Trinity”, e il riferimento è ovviamente all’omonimo personaggio della trilogia cinematografica di Matrix.